Le Terre del Nord costituiscono un'entità politica ed economica che noi cerchiamo di rappresentare in ogni sede, tecnica o politica, locale, nazionale o europea. Abbiamo deciso di svolgere la nostra azione in questa area perchè è quella in cui viviamo ed operiamo come professionisti e come azienda, è quella di cui ci sentiamo parte. Vogliamo concentrarci su obiettivi raggiungibili, contribuire a creare l'Europa delle Regioni consci del fatto che ognuna presenta peculiarità specifiche e inimitabili. 

I particolarismi politici ed economici

Ci rifacciamo direttamente alle tesi del Prof. Gianfranco Miglio, studioso e docente universitario. Il crollo dei regimi collettivi del 1989 ha portato alla dissoluzione dello Stato omogeneizzante, sovrano ed unitario sorto sulla base dei movimenti irredentisti del XIX secolo, favorendo in questo modo l'emergere dei particolarismi territoriali. Crediamo che l'impostazione dello Stato debba seguire tale processo accorpando aree dalle stesse caratteristiche geografiche, economiche, in un assetto federalista basato sulle macro - regioni. Crediamo che da questa nuova impostazione ne guadagneranno tutti, anche le Regioni del Sud, lasciate finalmente libere di essere rappresentate in maniera più diretta. Crediamo che lo Stato moderno sia una «invenzione» di straordinario successo, ma nondimeno esso è un fenomeno storico, localizzato, uno soltanto dei tanti modi in cui si è fatta la politica.

Perchè la macro Regione del Nord

Siamo d'accordo con il prof. Miglio; sono ben due i segni del declino di un regime politico. Il primo è «il divario fra il grado di efficienza amministrativa» desiderato dagli elettori e quello effettivamente garantito dagli eletti. Il secondo, la trasformazione dei capi in semplici «strumenti necessari di particolari rapporti di interesse», l'evoluzione «clientelare» della legittimità. Una descrizione della crisi del nostro Stato a tutt'oggi perfetta. Il federalismo rilancia la cura del territorio e l'amministrazione decentralizzata permette migliore efficienza e massiama rappresentatività, legate ambedue al concetto di responsabilità diretta dell'amministratore della res publica. Ciò va a beneficio di tutti, anche delle aziende agricole che sono di vitale importanza in quanto creano valore e ci danno il cibo che poi portiamo nelle nostre case. Ecco perchè abbiamo scelto ed interpretato questo modello per noi. 

Globalizzazione e federalismo

Il processo unitario del nostro Paese, operato da una monarchia militare, ha omesso di riconoscere le particolarità e oggi, dopo 150 anni, ci si accorge che le particolarità hanno continuato a vivere e proliferare, ottenendo anche l'involontario aiuto della globalizzazione che, tentando di rendere tutto sostianzialmente uguale, ha rinsaldato i valori e le aspirazioni di chi non intende rinunciare alla propria identità. 

E' una inquietudine di carattere strutturale in cui, nel tempo, tanti Paesi si sono imbattuti; l'ultimo esempio viene dalla Spagna ma non dimetichiamo quanto accade di sovente nel Belgio o la frammentazione della Cecoslovacchia del 1993. Propendiamo per una struttura federale che riconosca l'autorità alle macro regioni, istituzioni di prossimità che vedono da vicino la vita dei cittadini. Un'altra impostazione è possibile. Anche in agricoltura, anche nelle politiche agrarie. E' quello che vogliamo fare, rappresentare le aziende, i mercati del nord nell'ambito della competizione globale.